MILTON KEYNES - WIMBLEDON 3-1
1-0 McFadzean 18'
2-0 Powell 49'
3-0 Afobe 76'
3-1 Tubbs (R) 90'
Inutile nasconderlo: questa partita non era una delle tante.
Se al posto del MK, o Franchise FC, come lo chiamano i tifosi dei Dons, quelli veri, ancora feriti dallo scempio compiuto in nome dei soldi 12 anni fa, ci fosse stato lo Scunthorpe, l' Exeter City, il Birmingham, qualunque altra squadra della piramide calcistica Inglese, la sconfitta sarebbe stata più digeribile.
Nulla da dimostrare, per carità.
In questi 12 anni, le risposte non sono mancate e i tifosi Wombles si sono conquistati, con il lavoro e la perseveranza, una stima ed una credibilità pressochè assolute e difficili da eguagliare nell' intero panorama calcistico mondiale.
Eh sì, perchè, senza di loro, il Wimbledon sarebbe morto e, oggi, la Crazy Gang sarebbe solo un ricordo, un ricordo sporcato dall' esistenza del plastic team che ha sede a MK e a cui hanno cercato di appiccicare, con il suffisso Dons, una storia ultracentenaria, iniziata nel 1889.
Ecco perchè la gara di stasera non era una gara come tutte le altre e, probabilmente, non la sarà mai.
La partita, giusto.
Neal Ardley metteva in campo quasi la stessa formazione scesa in campo contro lo Shrewsbury, con l' eccezione dell' inserimento di Phillips, in luogo dell' indisponibile Barrett.
L' inizio della gara non era semplicissimo e veniva complicato dall' infortunio di Smith, a cui subentrava Kennedy.
Con il passare dei minuti, tuttavia, i Dons cominciavano a macinare possesso palla ed andavano vicinissimi al vantaggio al 17°, quando Rigg serviva Akinfenwa, il cui cross trovava Tubbs che vedeva negarsi il goal da un grande intervento di Martin, il quale si superava sul tiro di Tubbs, pronto a ribadire in rete.
"Goal sbagliato, goal subito", dice un tremendo proverbio calcistico.
Effettivamente, accadeva proprio questo. Appena 60 secondi dopo la grande occasione fallita dai Dons, il MK si portava in vantaggio sugli sviluppi di un calcio d' angolo su cui la difesa degli ospiti si mostrava impreparata, lasciando a McFadzean l' opportunità di concludere a rete, depositando il pallone alle spalle di Shea.
La reazione allo svantaggio non si faceva attendere: Akinfenwa prima costringeva, con un colpo di testa, il portiere avversario ad una grande parata; successivamente, sugli sviluppi del conseguente calcio d' angolo, sparava aull' esterno della rete.
Il primo tempo si chiudeva, dunque, con il vantaggio dei padroni di casa.
A dispetto dell' ottimo finale di prima frazione di gioco, il secondo tempo vedeva subito il MK raddoppiare: Powell superava Fuller nell' uno-contro-uno e depositava il pallone in rete.
Con la squadra in netta difficoltà, Neal Ardley faceva subentrare Saint-Luce a Francomb e l' attaccante si metteva subito in mostra aprendo spazi interessanti. Di una di queste situazioni beneficiava Akinfenwa che serviva Tubbs il quale, tuttavia, non raccoglieva il suggerimento, facendo finire nel vuoto l' occasione.
A 14' dalla fine, arrivava il goal che chiudeva definitivamente la gara: Bennett lasciava colpevolmente passare Afobe che con una conclusione clinica siglava il goal del 3-0.
Il cuore indimito della Crazy Gang non si arrendeva e, a tempo quasi scaduto, Tubbs si procurava un rigore che, successivamente, trasformava, fissando il risultato sul 3-1.
Questa gara ha segnato la seconda sconfitta in due incontri tra le due formazioni.
I tifosi Dons, tuttavia, hanno poco da star depressi: il MK potrà vincere tutti gli scontri diretti di qui a 50 anni, la Crazy Gang avrà comunque trionfato.
Eh si, perchè, nonostante abbiano cercato di cancellarla, è sempre lì, pronta a lottare e ritagliarsi un futuro luminoso, forte dei suoi tifosi, passionali e fedeli. Gli stessi tifosi che, dopo essersi visti portar via la propria squadra, hanno rifondato il club e lo hanno trascinato, con sacrifici economici importanti, fino a dove si trova ora, tra i professionisti e con la prospettiva di un ritorno a casa, a Plough Lane.
Questo è football.
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